La mente umana è schiava di numerosi bias cognitivi e fallacie logiche, che spesso purtroppo sono dei residui evolutivi di caratteristiche mentali che hanno permesso ai nostri antenati di sopravvivere e riprodursi risultando vantaggiose nell’ambiente in cui essi vivevano, ma che in epoca moderno nel nostro ambiente completamente diverso da quello dei nostri avi risultano svantaggiosi.
Il marketing in generale, attinge a piene mani da questi bias andando a fornirci stimoli (tramite utilizzo di determinate parole, colori, correlazioni, informazioni parziali etc) che ci inducono a valutare l’oggetto pubblicizzato in modo molto più favorevole di quanto non sia in realtà, spingendoci all’acquisto.
Il mondo del fitness ovviamente non è esente da tutto ciò, ed anzi è probabilmente uno di quelli in cui tutte queste dinamiche sono più marcate.
In questo articolo in particolare voglio soffermarmi sul Bias di selezione e di una sua sotto-categoria ovvero il Bias del sopravvissuto, che a mio giudizio sono tra quelli più sfruttati in assoluto nel mondo del fitness e che portano alle maggiori delusioni.
Nota importante!
Il messaggio di questo articolo non è e non vuole essere quello di doversi arrendere, di mettere le mani avanti, di usare la genetica come una scusa, o che qualsiasi risultato di rilievo non dipenda da impegno e sacrificio ma solo da fortuna e predisposizione.
Alla fine dell’articolo c’è un disclaimer per ben contestualizzare il messaggio che voglio che passi.
Il Bias di selezione
Il bias di selezione è, in parole semplici, una distorsione di dati e correlazioni ottenute da qualcosa (un metodo, uno strumento, un’azione etc) dato dal fatto che si prende in esame solo un determinato gruppo di soggetti non randomizzati (presi a caso) ma facente parti di un gruppo che per qualche motivo ha subito determinate pressioni selettive e quindi presenta in tutti i suoi individui determinate caratteristiche.
Un esempio banale : l’altezza di determinate categorie di sportivi
Se vogliamo andare a vedere quale sia l’altezza media degli atleti, otterremo risultato molto diversi a seconda degli sport, delle categorie e livelli presi in considerazione.
Ad esempio, l’altezza media dei giocatori di NBA (201cm), la massima competizione di pallacanestro, è molto alta, estremamente più alta della media dell’americano medio e ciò non è una sorpresa in quanto l’altezza è una caratteristica estremamente vantaggiosa per eccellere nello sport.
Potete consultare questo articolo per approfondire.
Già se andiamo a vedere l’altezza media di competizioni di livello minore rispetto all’NBA come l’NCAA (college) già possiamo notare che l’altezza media cala leggermente ((197cm circa).
Inoltre si può vedere come l’altezza vari molto a seconda del ruolo del giocatore, con i Playmaker (Point Guard) che sono i più bassi e i Centri che sono i più alti.
Un esempio di selection Bias sarebbe quello di calcolare l’altezza media dei giocatori di NBA prendendo in considerazioni solo alcuni ruoli.
L’altezza media risulterebbe molto più alta escludendo I Playmaker e molto più bassa escludendo i centri.
Così così come sarebbe un errore calcolare l’altezza media degli “sportivi” prendendo in considerazione solo alcuni sport ed escludendone altri.
Ad esempio in uno sport come la ginnastica, l’altezza è un fattore penalizzante ed infatti l’altezza media degli atleti è molto bassa, molto più bassa della media generale delle persone.
Bias del sopravvissuto
Il bias è sopravvissuto è quella fallacia logica per la quale valutando un determinato metodo o prodotto (stile di allenamento, esercizio, dieta, integratore etc etc) si prendono in considerazione solo i soggetti che ne hanno tratto beneficio e risultati dimenticandosi totalmente di tutti gli altri che non hanno avuto risultati o hanno avuto risultati negativi.
E’ un concetto molto simile a quello delle evidenze silenziose.
Un esempio banale : 100 persone provano una dieta o un integratore per dimagrire :
- 20 di esse ottengono buoni risultanti
- 20 di esse ingrassano
- 60 di esse non ottengono nessun risultato e cambiamento
Le 20 persone che hanno ottenuto risultati diventeranno promotori del prodotto, usati come esempio di validità, come sponsor… tutte le altre saranno semplicemente dimenticate.
Chi promuove il prodotto farà passare il concetto che i risultati medi ottenuti da quelle 20 persone siano i risultati medi che TUTTI possono ottenere da tale prodotto, che è chiaramente una falsità.
Questa dinamica purtroppo la vediamo ogni giorno, e non solo nel fitness.
Pensate a tutti i vari corsi, guru, libri, metodi etc per studiare, per fare soldi, investire in borsa, laurearsi, avere successo nelle relazioni romantiche, aumentare la produttività etc etc…
Quante volte sentiamo frasi come : con questo metodo di studio Caio ha migliorato i voti del 50%, con questa dieta Tizio ha perso 10kg, con questa APP di investimento Sempronio ha aumentato i suoi guadagni del 20%… ?
Il problema non è che queste farsi siano false, potrebbe essere assolutamente vero che quei soggetti abbiano ottenuto realmente quei risultati… il problema è : tutte le altre persone che hanno provato gli stessi metodi e prodotti… che risultati hanno avuto ?
Ci sono mille motivi per i quali determinate persone possano ottenere determinati risultati con certi prodotti o metodi, mentre altre invece no.
Il bias del sopravvissuto è quella fallacia logica per la quale si guarda solo a chi ha ottenuti risultati dimenticandosi di chi non ne ha avuti o addirittura è stato danneggiato.
I bias di selezione e sopravvivenza nel fitness
In ogni sport, in realtà in ogni attività, ci sono delle caratteristiche che forniscono un netto vantaggio ed altre che forniscono un netto svantaggio e le discipline vicine al Fitness (Body Building, Calisthenics, Powerlifting, Crossfit etc) non fanno eccezione.
C’è un motivo se sono rari gli atleti di calisthenics molto alti o con gambe grosse : leve lunghe ed una distribuzione del peso nella parte inferiore del corpo sono molto svantaggiose per gli esercizi di questa disciplina.
C’è un motivo se negli ultimi anni nel Powerlifting ci sono sempre più soggetti con grande mobilità toracica che riescono a fare un grande arco su panca allenandolo : si è visto che è una caratteristica molto vantaggiosa che permette di sollevare più KG grazie ad un ROM minore ed un angolo di spinta più favorevole e con l’aumento di popolarità della disciplina ci si sono avvicinate sempre più persone e tra queste quindi se ne è potuto selezionare un numero maggiore avente grande mobilità toracica.
C’è un motivo se i Body Builder molto alti sono una minoranza ed in generale la maggioranza degli atleti è sotto i 180cm : leve più lunghe sono più sfavorevoli in quasi tutti gli esercizi e spesso sono accompagnati da strutture articolari più esili e meno resistenti agli infortuni ed allo stesso tempo a forme muscolari più allungate e piatte, quindi meno stondate, che danno una resa estetica inferiore sul palco a parità di massa muscolare.
Di base quindi, se si guarda ad agonisti o aspiranti tali di queste discipline, si sta guardando già a gruppi selezionati di persone che presentano determinate caratteristiche, e quindi i metodi che loro applicano (allenamenti, diete etc) vanno contestualizzati alle loro caratteristiche e non fatti passare per “buoni per tutti”.
In queste discipline spesso il bias di selezione e quello di sopravvivenza si fondono e vengono sfruttati a livello di marketing andando a genere la piaga degli standard falsati di cui ormai internet è pieno, cose come :
- chiunque può e deve riuscire a tirarsi ad alti carboidrati e calorie
- 100kg di panca piana per reps è una prestazione principiante che tutti gli uomini possono ottenere facilmente
- arrivare ad HP (altezza peso ad esempio 180cm x 80kg) tirati con le vene sull’addome è un risultato alla portata di tutti a prescindere
- tutte le ragazze possono arrivare ad ottenere dei glutei ampi e grandi con delle gambe piccole e la pancia piatta
- tutti possono ottenere l’addome definito e delineato a “quadratini”
- tutti possono fare panca, squat e stacco pesanti senza problemi e ricavarcene forza ed ipertrofia
E tanti, tanti altri.
Come già detto, il problema non è che questi risultati non possano essere raggiunti, o che determinati metodi non possano farli ottenere… ma che le persone che li ottengono lo fanno perchè hanno già delle caratteristiche genetiche che le rendono adatte a determinati metodi (selection bias) e sono quindi quelle che applicando tali metodi hanno ottenuto risultati e li sponsorizzano (survivorship bias).
Probabilmente risultati molto simili possono essere ottenuti da persone con caratteristiche diverse applicando metodiche diverse, che è il motivo per cui tante persone si mettono in forma e gli stessi bodybuilder (ed sportivi vari) si preparano usando approcci differenti tra loro, tarati sulle caratteristiche del singolo.
Survivorship bias ed esercizi
Questi bias cognitivi, diventano molto forti quando si parla di esercizi, in particolare dei “fondamentali”.
E’ indubbio che esercizi come panca piana, squat, stacco da terra, siano ottimi esercizi che danno ottimi risultati a tante persone, quelle che presentano le giuste caratteristiche per sfruttarle a pieno.
Dire che questi esercizi non sono ottimi per certe persone e portino a grandiosi risultati è una bugia, enorme.
Così come è una bugia enorme dire che questi esercizi sono ottimi in assoluto e portino SEMPRE e A TUTTI grandiosi risultati.
Ci sono soggetti naturalmente predisposti a questi esercizi, per struttura fisica, leve e mobilità.
Così come ci sono soggetti naturalmente predisposti ad ottenere ottimi risultati da metodiche “di forza” ovvero ad allenarsi con percentuali di carico molto alte, raggiungere carichi assoluti molto alti, non infortunarsi ed rispondere bene anche a livello ipertrofico ed estetico a questo tipo di lavoro.
Questi sono i soggetti che ad esempio con il Powerlifting ottengono fantastici risultati anche in termini di composizione corporea e che spesso anche in assoluta buona fede sostengono che esso sia la cosa migliore da fare anche dal punto di vista della composizione corporea e dell’ipertrofia.
Però, ci sono anche soggetti che non presentano queste caratteristiche, che hanno leve svantaggiose, che tollerano male metodiche di forza perchè predisposti maggiormente ad infortuni (per un mix di fattori genetici inerenti la struttura articolare-muscolare, e leve e mobilità poca adatte a certi movimenti e tensioni).
Questi sono i soggetti che non “sopravvivono” a certi metodi, che mollano perchè si fanno male o non ottengono risultati e semplicemente finiscono nell’oblio, vengono ignorati.
Ovviamente se uno va ad analizzare un certo gruppo selezionato di persone, troverà tutte caratteristiche simili.
Se vado ad analizzare la struttura fisica dei partecipanti alle gare di powerlifting, difficilmente troverò soggetti con strutture veramente svantaggiose per un motivo molto semplice : chi ha una struttura veramente svantaggiosa che ne penalizza le prestazione e\o lo porta ad infortunarsi spesso non ci arriva proprio a fare le gare, si ferma prima.
Un pò come chi magari è alto 180+cm non lo troviamo alle gare di ginnastica artistica oppure troviamo con estrema rarità soggetti sotto i 170cm nelle competizioni di basket o pallavolo.
Semplicemente chi ha certe caratteristiche svantaggiose per un determinato sport non arriva a praticarlo a livello agonistico (o se non ci sono barriere di selezione all’ingresso ci arriva risultando estremamente distaccato da tutti gli altri).
I cinesi lo hanno capito bene, e forti del loro bacino sconfinato di popolazione, applicano rigidissimi metodi di scrematura e selezione fin da piccoli in modo che chiunque sopravviva (metaforicamente) ad essi sicuramente presenti talento e qualità sopra la media da venir poi coltivate e portate al massimo potenziale con disciplina ed allenamento… ed infatti (con spesso qualche dubbio etico-morale da parte degli osservatori esterni) stanno ormai primeggiando in tutti i campi negli ultimi anni.
Il Loop della selezione
La vita in gran parte è selezione, lo sport è forse il contesto dove ciò è più evidente e spesso è lo sport che sceglie te non tu che scegli lo sport, a livello agonistico quantomeno.
Non a caso in tutti gli sport tutte le società hanno gli osservatori, che sono alla ricerca di talenti da tesserare, e a tutti livelli fin dalle giovanili si fanno le selezioni per scremare quelli più dotati.
Ovviamente negli sport vicini ai pesi, le dinamiche non cambiano, più si alza il livello è più c’è stata una pressione selettiva che ha fatto si che andassero avanti solo più dotati.
Questi meccanismi, uniti al marketing, spesso portano ad un loop o feedback positivo che si autoalimenta, che si basa proprio sul bias di selezione e del sopravvissuto.
E’ comune il detto per il quale un coach di successo prima di essere un bravo allenatore è un bravo selezionatore.
Non potrebbe essere altrimenti, come evidenziato nell’immagine sottostante.
Un bravo selezionatore riesce a scremare inizialmente i soggetti più adatti ad avere risultati con un dato (il suo) metodo ed in una data disciplina, spesso sia a livello volontario che involontario.
Selezione Passiva/involontaria
Applicando determinati metodi ed utilizzando un certo tipo di comunicazione si attirano soggetti che presentano determinate caratteristiche fisiche e\o mentali, e se ne allontanano altri.
Chi non è adatto a determinati metodi, molla.
Selezione Attiva\volontaria
Si escludono, rifiutando la collaborazione o troncandola dopo un certo tempo, determinati soggetti che non hanno risultati e\o aderenza e\o capacità di tollerare un determinato modus operandi.
Avendo selezionato soggetti particolarmente adatti, è molto probabile che questi avranno risultati sopra la media, i maggiori risultati porteranno un aumento di fama e richieste per il metodo fornendo quindi un bacino di utenza più ampio nel quale scremare ulteriormente andando così a poter selezionare sempre più soggetti più predisposti ed adatti al metodo.
Una selezione e scrematura su un bacino sempre più ampio di soggetti, farà si che vengano selezionati sempre più quelli più predisposti e dotati, ottenendo così risultati sempre più sopra la media, facendo ottenere sempre più credibilità e fama al metodo, aumentando così sempre più le richieste in un feedback positivo che si autoalimenta marcando sempre più sulla selezione.
Il grande inganno
Tutto ciò non è un problema in sè perchè fondamentalmente lo sport (e non solo) è pura selezione darwiniana dove il più adatto ( a parità di impegno) primeggia.
Diventa un problema quando, a scopo commerciale, si omette tutto il discorso sulla selezione e sulla sopravvivenza a determinate metodiche, e si fa passare il messaggio per il quale determinate discipline, metodi, prodotti portino risultati universali a chiunque, alla persona media, a prescindere.
Che certi risultati, prestazioni, condizioni, siano appannaggio di tutti con il giusto impegno e non figli di una selezione marcata a cui poi è stato applicato allenamento e disciplina.
Che purtroppo è quello che vediamo tutti i giorni nel mondo del fitness con le varie promesse sponsorizzate da questo o quel campione.
Il risultato è che si sono tantissime persone medie, gli “average Joe” i “Mario Rossi”, che finiscono triturati tra i vari metodi per i quali non hanno le caratteristiche adatte affinchè siano fruttuosi, ottenendone solo frustrazione perchè pensano di non raggiungere mai quello per loro è diventato un impossibile livello “base”, non sapendo che tale livello è figlio di una marcata selezione prima di tutto.
Disclaimer
Non voglio assolutamente che passi il messaggio che chiunque ottenga qualche risultato sopra la media lo faccia esclusivamente perchè è fortunato geneticamente.
La maggior parte delle persone è più o meno normodotata, e con tanto impegno e costanza per anni può raggiungere probabilmente risultati molto più alti di quelli che si aspetta.
Le persone molto sopra la media (dotate) o molto sotto la media (sotto dotate) sono entrambe due minoranze.
Con questo articolo non voglio far altro che far riflettere sul fatto che molto spesso la “media” non è la vera media, non intesa come “i risultati possibili e normali che posso ottenere dalla maggioranza delle persone prese a caso” ma è sempre riferita a qualche gruppo selezionato, e quindi è importante restare scettici, soprattutto quando si parla di metodi e livelli base.
Il super bodybuilder grosso e tirato che vedete alle gare o su instagram, ci contano sulle dita di una mano girando le palestre.
Così come, tolte specifiche palestre di Powerlifting o Pesistica, è molto raro vedere già “solo” 200kg di stacco.
Così come è raro vedere una bella Planche tenuta molti secondi.
Semplicemente perchè queste sono prestazioni magari “medie” ma per chi ha già passato determinate selezione ed ha certe caratteristiche che poi ha sfruttato con talento e disciplina, non per tutti, non per la persona media presa a caso in strada.
Concludo ricordando che il proprio potenziale e la propria genetica (salvo eclatanti caratteristiche strutturali visibili ad occhio nudo come altezza, leve, mobilità molto marcate) non si può conoscere apriori ma solo scoprire facendo ed allenandosi duramente, e quindi non bisogna mai buttare la spugna apriori o utilizzare la genetica come una scusa dopo un paio di anni di allenamento, perchè i risultati richiedono molto tempo.
Poi certo, voler andare a giocare in NBA essendo alti 170cm, è un altro discorso.