The Sports Gene – Quanto la genetica conta nello sport ?

The Sports Gene di David Epstein è un libro che tratta l'influenza della genetica nello sport.

The Sport Gene di David Epstein

Il libro l'ho trovato fantastico uno di quei libri che davvero ogni pagina ti stimolano e ti fanno divertire e ragionare durante la lettura.

Non solo perchè è scritto benissimo con il giusto mix tra scienza e aneddoti (racconta le storie di un sacco di sportivi di successo in un sacco di sport) ma perchè ha l'enorme pregio di aver totalmente eliminato il politically correct e dire le cose come stanno.

Cose che in cuor nostro sappiamo tutti ma che ormai sembra offensivo dire.

L'autore non si fa nessuna remora a dire che alcune caratteristiche fisiche, diffusissime in alcune popolazioni e rarissime in altre, sono un netto vantaggio in certi sport ed attività e ciò è alla base ad esempio del dominio totale degli africani e loro discendenti negli sport dove la velocità e la corsa sono fondamentali, mentre nel nuoto invece il dominio totale è dei bianchi.

Questo perchè gli afro tendono ad avere gli arti più lunghi del busto (maggiore rapporto apertura alare rispetto all'altezza che ad esempio è molto vantaggioso nel basket, dove dominano, e gambe più lunghe a parità di altezza che aiuta nella corsa) ma li sfavorisce nel nuoto, dove sono sfavoriti anche in media da maggior densità ossea, muscolare e minor grasso.

Che i nuotatori hanno proporzioni particolari che li favoriscono, ovvero braccia molto lunghe rispetto all'altezza ma gambe più corte rispetto all'altezza, Michael Phelps era sbilanciatissimo in tal senso.

Che gli atleti di resistenza hanno una percentuale superiore di fibre rosse (di resistenza) nei loro muscoli, mentre gli atleti di potenza al contrario hanno maggioranza di fibre bianche (esplosive).

Che la quantità di massa ossea influenza la quantità di massa muscolare che si può sviluppare e molti atleti "massicci" hanno scheletri da paura.

Che gli uomini sono biologicamente superiori alle donne in tutto ciò che concerne la fisicità e atleticità, anche perchè il testosterone endogeno fin dallo sviluppo embrionale porta alla formazione di uno scheletro che ha caratteristiche che sono più adatte all'atleticità e combattimento (braccia più lunghe, bacino più stretto, maggior quantità di muscoli, minor quantità di grasso, mascella più robusta, maggior densità ossea etc).

Molto bello anche il capitolo su come negli sport, maggior è diventato il giro di soldi, la capacità di fare scouting e quindi l'attrattività verso soggetti con qualità fuori dalla media e maggiore è stato il differenziamento estremo dei fisici degli sportivi a seconda dei vari sport :

I ginnasti olimpici negli anni sono diventati sempre più bassi, i giocatori di NBA sempre più alti, i nuotatori con braccia sempre più lunghe e gambe sempre più corte rispetto al busto e via così.

Non per qualche magico allenamento perchè sono cose che non si possono cambiare sono genetiche, ma per sempre maggiore selezione naturale (o meglio artificiale), chi non aveva certe caratteristiche ha smesso di raggiungere certi livelli, è stato tagliato fuori.

Lo sport ad alti livelli è pura selezione naturale, sulla quale poi si sviluppa il talento con l'allenamento.

Parlando proprio di talento, fantastici i capitoli sul livello base e l'allenabilità.

Oltre a citare i noti studi in cui a parità di allenamento (sia aerobico che di forza e massa muscolare, in studi diversi) alcuni soggetti miglioravano oltre il 50% (super responders) e altri zero totale (non responders) racconta aneddoti di come alcuni soggetti senza allenamento erano gia a livello di atleti professionisti, e di come alcuni campioni olimpici nella storia si siano trovati quasi per caso in alcuni sport vincendo il titolo del mondo dopo neanche un anno di allenamento mentre altri per vincerlo si sono allenati 20 anni.

O di come allenatori molto intelligente hanno suggerito ad alcuni atleti di cambiare sport notando certe caratteristiche, facendoli passare dalla mediocrità al successo.

Personalmente consiglio questo libro a TUTTI gli appassionati non solo di biologia e scienza ma di sport in generale.

Natura o Ambiente ?

Non è un confronto e non c'è dicotomia tra le due cose, ma vanno strettamente a braccetto.

Potremmo usare un esempio di Hardware e Software.

La genetica di base è l'Hardware, le esperienze, l'ambiente, gli allenamenti sono il Software (potremmo dire epigenetica).

Il miglior Hardware del mondo non serve a nulla senza un buon software.

Il migliore Software del mondo ottimizzato al meglio possibile, non gira bene - o non gira proprio - su un Hardware non abbastanza potente da supportarlo.

Per fare un esempio ancora più semplice :

Se prendiamo un videogioco per PC, a parità di impostazioni, girerà meglio in maniera più performante e fluida su PC con un Hardware migliore, e su alcuni PC con Hardware troppo debole non girerà proprio.

Allo stesso modo determinati ambienti, stimoli, esperienze, allenamenti, possono dare certi risultati ad alcune persone ed altri ad altre in base alla loro diversa genetica.

Alcune persone possono rispondere agli stimoli e migliorare immensamente più velocemente di altre.

Alcuni migliorano pochissimo altri tantissimo dal punto di partenza.

Alcuni raggiungono certi livelli dopo tanto allenamento, altri li hanno quasi innati come livello base.

Chi ha una genetica più adatta ad una determinata cosa, raggiungerà livelli maggiori più facilmente o meglio necessitano di meno stimoli (meno allenamento\pratica o allenamento meno ottimizzato)

Alcuni livelli sono raggiungibili solo da chi ha SIA la giusta genetica (Hardware) sia un ottimo ambiente e stimoli (Software), solo una delle due non basta.

Tutto ciò vale nello sport, come in tutte le altre capacità fisiche e mentali : studio, musica, arte, psicologia, comportamento etc. (Come evidenzia bene Sapolsky in Behave, e molti altri autori come Pinker, Sam Harris etc)

La diversità biologica nell'uomo è molto alta, non a caso abbiamo persone di 140cm e persone di 250cm, persone ultra resistenti fatte per maratone e persone ultra esplosive e forti fatte per gli sprint o la pesistica, persone molto emotive e persone fredde, geni matematici e geni artistici e via così.

Lo sport è bellissimo perchè permette di guardare ad ampio raggio la variabilità genetica umana, visto che seleziona strettamente i più adatti con le giuste caratteristiche portate al massimo dagli allenamenti per eccellere ai massimi livelli.

Il messaggio conclusivo è : non ci sono test genetici così avanzati da determinare con certezza quello in cui una persona può eccellere o no, al massimo ci sono test per vedere se si è più predisposti ad una malattia o una certa tipologia di attività fisica.

Non esiste il gene "del campione" o "dell'artista".

Quindi, tutta questa conoscenza deve servire non a darsi dei limiti, che si scopriranno solo facendo le cose, ma ad accettarli con serenità quando ci si sbatterà contro dopo aver provato a superarli.

Insomma a non biasimare se stessi per cose di cui non si ha colpa, ma a provarci facendo ciò che piace ed accettarne serenamente l'esito.

Ultimo spunto : i bambini soprattutto ma le persone in generale, dovrebbero cercare di fare diverse attività ed esporsi a diversi stimoli, perchè non sai mai che talento puoi avere e se mai provi certe cose mai lo potrai scoprire.

Il libro lo potete acquistare qui 

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