Factfulness di Hans Rosling – Recensione Libro

Ho finito da pochi giorni la lettura del libro Factfulness di Hans Rosling.

Ho trovato inizialmente il libro in un articolo di Bill Gates che lo elencava tra i quattro libri che gli fanno vedere il mondo positivamente (nella lista erano presenti due libri che già avevo letto ed amato ovvero Sapiens di Harari e Illuminismo Adesso di Pinker) ed incuriosito ho deciso di leggerlo.

Dico subito che il libro è fantastico ed è proprio insieme a quello di Pinker forse il libro che mi è piaciuto di più in questo 2018 appena concluso.

Perchè ?

Perchè nel mondo attuale sembra che tutto sia in recessione, che tutto vada male, che ci sia tantissimo male nel mondo... ma non è così.

La nostra percezione del mondo è totalmente falsata, le realtà di cui siamo convinti non esistono o sono molto diverse da quello che crediamo.

Sicurezza, benessere, economia, distribuzione della popolazione nel mondo, livelli sanitari, mortalità infantile, natalità, distribuzione delle popolazione sul pianeta... tutto quello che ascoltiamo ogni giorno rappresenta una piccola parte di realtà distorta, e la giusta immagine globale di come stia il mondo attualmente non ci arriva.

Crediamo di vivere in un mondo che non in realtà non esiste.

Quante persone che conoscete riconoscono e sostengono che questa sia l'epoca migliore di sempre nella storia dell'umanità?

Che una persona, ovunque viva e di qualsiasi classe sociale, stia meglio oggi rispetto a chi viveva nello stesso luogo e classe sociale anche solo 30 anni fa?

Che la mortalità infantile, l'alfabetizzazione, la vita media, le vaccinazioni, il tenore di vita di chiunque in qualsiasi parte del mondo sono i più alti di sempre (in riferimento agli stessi luoghi e classi sociali ovviamente) nella storia dell'uomo.

Eppure è così.

E non perchè lo dice qualche filosofo ma perchè lo dicono i dati, raccolti per decenni in tutto il mondo, molti dei quali messi in facili grafici e articoli li potete trovare sul sito Human Progress oppure su Our World in Data

Factfulness (in maniera diversa da quello di Pinker) mette a nudo proprio tutto ciò.

In dieci capitoli suddivisi in 10 fallacie logiche (errori di ragionamento dovuti all'istinto) spiega il perchè noi uomini tendiamo ad avere una visione del mondo fittizia, non basata sui dati e non razionale.

Vedere il mondo in una prospettiva distorta, non ci permette di identificare realmente i problemi, le loro cause e l'eventuali soluzioni.

Il libro nei vari capitoli oltre a cercare di fornire la giusta visione del mondo portando dati su dati nonchè aneddoti dell'autore (per anni medico di frontiera nelle zone più povere dell'africa ed asia e poi  ricercatore che ha dedicato la carriera a creare e portare una visione più obiettiva del mondo raccogliendo dati) fornisce degli strumenti per cercare di placare gli istinti che ci portano ad ignorare i dati e generare una visione del mondo sbagliata, un vero e proprio corso di autodifesa verso l'irrazionalità e l'istinto.

L'autore scrive in modo molto colloquiale, godibile e scorrevole senza perdersi mai in nozionismi fini a se stessi e ne risulta un libro adatto praticamente a tutti con qualsiasi grado d'istruzione.

Consiglio caldamente questo libro soprattutto a due categorie di persone : i giovani che si vogliono costruire un futuro ma sono disillusi e scoraggiati dalla situazione attuale (o meglio quella che gli fanno percepire) ed ai pessimisti che vedono sempre tutto nero e rimpiangono i bei tempi passati.

Il libro lo potete acquistare, in italiano, su Amazon a questo link

factfulness

Di seguito degli estratti dal libro che ho apprezzato molto :

 

" Attualmente la popolazione mondiale è così distribuita :

1 miliardo di persone nelle americhe
1 miliardo in europa
1 miliardo in africa
4 miliardi in asia

Per la fine del secolo le nazioni unite prevedono che non ci saranno grossi cambiamenti in europa e america ma ci saranno un miliardo di persone in più in Asia e 3 miliardi in Africa arrivando a

1 miliardo di persone nelle americhe
1 miliardo in europa
4 miliardi in africa
5 miliardi in asia

e quindi più dell'80% delle popolazione mondiale vivrà tra Asia e Africa.

Se Africa e Asia continuano a crescere come da previsioni, il centro di gravità del mercato mondiale si sposterà dall'oceano atlantico a quello indiano.

Ad oggi le persone che vivono in paesi ricchi vicino il nord Atlantico, che rappresentano l'11% della popolazione mondiale, sono il 60% dei consumatori del mercato ricco (livello 4 in una scala da 1 a 4 in termini di ricchezza).

Già solo nel 2027, se la crescita dei guadagni mondiali continua a crescere come ora, la cifra calerà al 50%.

Nel 2040, il 60% dei consumatori di livello 4 non vivrà nell'occidente.

Si, credo che il dominio occidentale nell'economia mondiale sia agli sgoccioli.

Le persone in Europa e Nord America devono capire che la maggior parte della popolazione mondiale vive in Asia.

In termini di forza economica "noi" stiamo diventando la minoranza.

Molti di noi però non riescono a infilare questi numeri oggettivi nelle proprie teste nostalgiche.

Non solo valutiamo male il nostro peso sul pianeta, ma anche la nostra importanza nel futuro del mercato globale.

Molti di noi dimenticano di comportarsi bene con coloro i quali in futuro controlleranno gli affari.


"L'istinto della colpevolizzazione è l'istinto di trovare un chiara, semplice motivazione per qualcosa di negativo che succede.

Sembra che per noi sia estremamente naturale decidere che quando le cose vanno male, deve essere a causa di qualche cattivo individuo con cattive intenzioni.

Ci piace credere che le cose succedono perchè qualcuno ha voluto così, che gli individui hanno il potere ed un agenda, altrimenti il mondo ci diventa difficile da pronosticare, ci confonde e ci spaventa.

L'istinto di colpevolizzare ci porta ad esagerare l'importanza degli individui o di particolari gruppi.

Questo istinto di trovare una parte colpevole peggiora la nostra capacità di sviluppare un conoscenza del mondo che sia reale e basata sui fatti concreti : ci ruba l'attenzione facendoci ossessionare su qualcuno a cui dare la colpa e quindi blocca il nostro apprendimento poichè una volta che abbiamo deciso chi merita di essere punito smettiamo di cercare spiegazioni altrove.

Questo limita la nostra capacità di risolvere i problemi, poichè siamo bloccati nel puntare il dito in maniera semplicistica, cosa che ci distrae dalle verità che è molto più complessa e ci impedisce di concentrare le nostre energie nei posti giusti."


"L’stinto della prospettiva singola
 
Troviamo le idee semplici molto attraenti.
 
Ci godiamo quel momento di illuminazione, ci godiamo la sensazione di aver davvero capito qualcosa.
 
Ed è facile prendere una strada scivolosa, da un’idea semplice che cattura l’attenzione ad una sensazione che questa idea spieghi per bene o sia la magica soluzione per molte altre cose.
 
Il mondo diventa semplice.
 
Tutti i problemi hanno una singola causa – qualcosa a cui dobbiamo essere completamente contro.
 
Oppure tutti i problemi hanno una singola soluzione, qualcosa a cui dobbiamo essere assolutamente a favore.
 
Tutto è semplice.
 
C’è solo un piccolo problema.
 
Il modo in cui vediamo il mondo è totalmente sbagliato.
 
Chiamo questa preferenza per una singola causa o soluzione l’istinto della prospettiva singola.
 
Per esempio, la semplice ma bella idea del libero mercato può portare alla semplicistica idea che tutti i problemi siano dovuti all’interferenza del governo a cui ci si deve sempre opporre, e che la soluzione a tutti i problemi sia liberare le forze del mercato riducendo tasse e regolamentazioni.
 
Alternativamente, la semplice ma bella idea dell’uguaglianza può portare all’idea semplicistica che tutti i problemi siano causati dalla disuguaglianza a cui ci si dovrebbe sempre oppore, e che la soluzione a tutti i problemi sia la ridistribuzione delle risorse che dovremmo sempre supportare.
 
Ci fa risparmiare molto tempo ragionare in questo modo.
 
Puoi avere opinioni e risposte senza dover comprendere un problema dalle basi e puoi andare avanti usando il tuo cervello per altre attività.
 
Ma non è utile se vuoi capire il mondo.
 
Essere sempre a favore o contro una particolare idea ti rende cieco alle informazioni che non rientrano nella tua prospettiva.
 
Solitamente è un cattivo approccio se vuoi comprendere la realtà.
 
Invece, sottoponi a test costanti le tue idee preferite per trovarne le debolezze.
 
Resta umile circa il tuo essere esperto.
 
Resta curioso verso le nuove informazioni che non concordano e le informazioni provenienti da altri campi.
 
E più che parlare solo con persone che sono in accordo con te o collezionare esempi che confermano le tue idee, confrontati con persone che ti contraddicono, che non sono concordi con te e portano idee diverse che sono una grande risorsa per capire il mondo."