No Pain No Gain – una cazzata atomica

Il No Pain No Gain è un detto famosissimo che sente chiunque si avvicini all'ambiente Fitness e body building.

Letteralmente significa "senza sofferenza, nessun risultato".

Tutto il culto che si è generato dietro a questo detto, ha portato ad alcuni dei più pericolosi "miti da palestra" che spesso allontanano dall'ottenimento dei risultati e spingono verso l'alienazione, gli infortuni e contribuiscono all'idea forte nell'immaginario collettivo del "palestrato" come un soggetto disagiato, alienato e folle che non si gode nulla.

Tutto ciò porta a slogan ed immagini tipo questa :

no pain no gain

Queste sono le immagini ed i messaggi CHE ODIO nel Fitness e nell'ambiente.

Perchè sono dicotomiche, ovvero creano una separazione netta del tipo "bene e male" "giusto e sbagliato" "bianco e nero"...
quando in realtà non esiste niente di tutto ciò. Sono estremismi inutili.

In questo caso per esempio il messaggio è che se uno mangia quello che gli piace, deve diventare un obeso mentre se rinuncia sarà tutto fantastico...

Porta i due estremi totali come esempio di una cosa che non esiste.

Il concetto del "NO PAIN NO GAIN" tanto frainteso e che fa male all'ambiente.

E' possibile ed anzi AUSPICABILE tenere uno stile di vita sano, allenarsi e mangiare bene ottenendo un'ottima forma fisica mangiando ANCHE le cose che si amano, con moderazione ed intelligenza.
Gli approcci drastici in cui "devo soffrire, devo eliminare tutto ciò che mi piace, devo soffrire la fame atroce" suggeriti da questa foto sono quasi sempre i peggiori.

Portano quasi sempre a distrurbi alimentari, alienazione ed ossessività in chi li mette in pratica, e allo stesso tempo allontanano le persone "normali" dal fitness cioè dall'intraprendere uno stile di vita corretto, con attività fisica e sana alimentaizone, perchè giustamente spaventa e alimenta quell'immagine collettiva per la quale il fitness e la cura del corpo è una cosa che provoca sofferenza, che non fa godere la vita e che è solo per fissati alienati narcisisti.

Serve moderazione, negli approcci e nella mentalità.

Se si continuano a lanciare questi messaggi, non lamentiamoci poi che la gente non si avvicina al Fitness - che quando fatto bene ti cambia la vita sotto tutti gli aspetti - e lo vede quasi con disprezzo e commiserazione.

Come professionisti del settore dovremmo essere i primi a stigmatizzare questi messaggi, e lanciare messaggi diversi e più consoni.

Quel "Pain" nella frase non dovrebbe essere inteso come "sofferenza"

Come soffrire in allenamento, cioè allenarsi su dolori ed infortuni che vanno oltre il giusto ed auspicabile bruciore muscolare.

Ignorare infortuni, non rispettare il proprio corpo è il modo migliore per farsi male e poi dover interrompere gli allenamenti per chissà quanto tempo, vanificando tutti gli sforzi fatti.

Oppure "soffrire" la dieta, privarsi di tutto, impazzire per la fame, sognare il cibo.

E' il modo migliore per sviluppare disturbi alimentari e del comportamento e diventare paranoici.

Quel "Pain" dovrebbe essere inteso come COSTANZA, IMPEGNO, ABNEGAZIONE

Senza IMPEGNO COSTANTE E DEDIZIONE, non arrivano risultati. Questo è il senso della frase.

Impegno non significa allenarsi sugli infortuni, significa allenarsi bene, in maniera intelligente, sapere quando è il caso di lasciar andare e recuperare da un fastidio prima che diventi infortunio serio, sapere quando è il momento di spingere sull'acceleratore e quando sul freno.

Impegno significa avere la costanza e la pazienza di mantenere un'alimentazione equilibrata e consona ai propri obiettivi per tanto tempo, sapendo quando concedersi qualche sfizio in più e quando stringere un pò la cinghia.

La sofferenza non porta a nulla se non alla frustrazione. Impegno e costanza portano ai risultati, lentamente e nel tempo. Risultati duraturi.

La sofferenza fine a se stessa non serve a nulla, non ci rende degli eroi e delle persone degne di stima.

Non c'è nulla di eroico nell'allenarsi costantemente, seguire una corretta alimentazione e dedicare tempo ed impegno ad un'attività che nessuno ci ha imposto ma che ABBIAMO SCELTO LIBERAMENTE.

Come dice il mio amico e campione di culturismo Alfredo Tessitore : l'unico momento in cui ci si deve spingere fuori dalla "comfort zone" è durante l'allenamento in cui si deve dare il massimo. Poi nella vita quotidiana, nell'alimentazione, nel sonno si deve cercare di essere più a proprio agio e rilassati possibile per ottenere i migliori risultati.

Rispettate, il vostro corpo, il vostro stomaco ed il vostro cervello ma IMPEGNATEVI AL MASSIMO, nella maniera PIU' INTELLIGENTE che non è necessariamente la PIU' DURA E SOFFERENTE... ed i risultati arriveranno nel tempo.