In neuroscienza e psicologia questo fenomeno è conosciuto come "negativity bias" e da ricerche degli ultimi anni sembra che sia un tratto evolutivo caratteristico del cervello umano : la natura ci ha programmati per essere negativi e dare molto più peso agli eventi negativi rispetto ai positivi anche se sembra irrazionale e porta spesso alla paura di prendere rischi e sperimentare cose.
Alcuni studi recenti come QUESTO suggeriscono che sia un tratto già presente (o in sviluppo) in bambini di pochi mesi ma che venga influenzato anche dagli stimoli esterni a cui i bambini sono sottoposti.
Sembra (come un pò tutti gli aspetti di emozioni,comportamento e psicologia) che ci siano correlazioni tra le dimensioni ed il funzionamento di alcune aree del cervello ed il negativity bias, l'ansia e tutte le emozioni correlate, come spiegato in questo articolo.
Insomma siamo fatti così, come tante cose ereditate dai nostri antenati selvaggi, nel mondo moderno tecnologico e sicuro dove i problemi non sono più i predatori ma la caduta dei capelli, gli addominali e l'ultimo iphone questo meccanismo non è più tanto positivo anzi.
Tendiamo a dimenticarci dei progressi e dei successi e dare un peso enorme agli insuccessi ed agli stalli... tenerne nota e andare a ricordarli nei momenti opportuni può aiutare molto più di quanto si creda.
QUI e QUI altri due articoli che invito a leggere sull'argomento.
Pessimismo e Come applicare questi ragionamenti all'allenamento
Chi si allena davvero bene e con impegno, sa benissimo che ogni tanto (neanche troppo raramente anzi) ci si scontra con le classiche giornate no in cui apparentemente senza motivo va tutto male, ci si vede una schifezza, in allenamento si rende poco, si è svogliate e scarichi.
Quando succede è sempre una mazzata tremenda, si tende a buttarsi giù di morale ed a mettere in discussione tutto quello che si sta facendo.
Le giornate così capitano a chi si impegna veramente, in palestra come in tutti i campi della vita.
Più che concentrarsi ed deprimersi sugli eventi negativi, è bene razionalizzare e ricordare tutti gli eventi positivi degli ultimi tempi, i grandi allenamenti, i record personali messi in palestra, i giorni in cui ci si è visti alla grande allo specchio, ci si è sentiti pieni di energie.
Da questo punto di vista aiuta molto tenere un diario degli allenamenti magari abbinato a delle foto quando ci vediamo alla grande in modo da poterlo consultare nei momenti peggiori e ricordarsi che in realtà negli anni siamo migliorati un sacco ed abbiamo fatto e stiamo facendo un ottimo percorso e l'evento negativo è stato solo una goccia nel deserto che non significa nulla.
Tenendo sempre a mente che non si può pretendere di stare sempre al top della forma e dell'estetica e che i lunghi percorsi di trasformazioni fisica e di miglioramento prestazionale hanno fisiologici alti e bassi e non sono percorsi lineari ma ondulati fatti di stalli e miglioramenti repentini.
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