Oggi ho il piacere di intervistare Alessio Ferlito, autore del libro Project Strength, atleta e coach di Powerlifting, autore del blog Prudvangar.
Alessio è stato anche cliente della Renaissance Periodization di Mike Israetel per un periodo in cui si è allenato da Body Builder finalizzato alla massima ipertrofia e forte anche di questa esperienza abbiamo discusso soprattutto dei punti in comune e delle differenze tra PowerLifting e Body Building e dell'eventuale transfert tra le due discipline.
Ciao Alessio e grazie per la disponibilità.
Ci fai un’introduzione sul tuo percorso sportivo e la tua formazione?
Ciao Domenico, grazie a te per questo spazio! Da piccolo ho giocato più di 10 anni a basket, ma diciamocelo: gli sport che richiedono troppo fiato non mi sono mai piaciuti, soffrivo molto di asma da piccolo. Forse per quello ho cominciato ad andare in palestra già all’età di 14-15 anni.
Dopo un inizio di qualche anno trascorso nel fitness ho capito che il mio maggior interesse era la pratica dell’allenamento della forza e da lì ho cominciato a vedere nei pesi un mezzo di sfida con sé stessi. Per caso ho cominciato ad allenarmi con un powerlifter, anzi, un “panchista” direbbero alcuni, e da lì è nata la passione per la forza che mi ha portato a gareggiare negli ultimi anni.
Negli anni poi ho letto tutto quello che ci fosse in rete, cercando di imparare dai migliori e cercando sempre di mettere in pratica. Ormai sono più di 10 anni che leggo tutto il leggibile su internet.
Hai iniziato da giovanissimo con il tuo blog Prudvangar che poi nel tempo è cresciuto enormemente. Come è inziato questo progetto e come si è evoluto nel tempo?
Per me scrivere un libro è il sogno di una vita. Citando Caparezza, “io devo scrivere sennò sclero, non mi interessa che tu condivida il mio pensiero”. Mi è sempre piaciuto scrivere, prima di scoprire i pesi. È stato Paolo Evangelista con il suo, all’epoca “Dangerous Fitness” a farmi capire come potessi unire le mie due passioni: scrivere e allenarmi. Ho deciso di aprire il mio blog e… eccoci qui!
Nel 2016 è uscito Project Strength di cui sei autore principale. Ci racconti come è nato il progetto e cosa ti ha insegnato la scrittura di questo libro?
Come dicevo, ho sempre voluto scrivere un libro! E dopo anni di articoli in giro per il web ho deciso di provare a dare un filo logico a tutto. Ovviamente c’è chi mi ha remato contro, ma c’è anche chi mi ha dato fiducia, ovvero Andrea Biasci. Lo ringrazierò sempre per avermi fatto quella telefonata, in una fredda mattina di dicembre in cui stavo giocando alla playstation, per dirmi: “ma perché non scrivi un libro?”.
Scriverlo poi è stato molto difficile, non a caso la citazione che ho voluto a tutti i costi essere inserita nel libro è “Siamo noi a dover scrivere il libro che vorremmo leggere, anche se è molto complicato”. Gran parte del libro l’ho scritta tra un esame universitario e l’altro, a volte tornando da lavoro alle 11 di sera e mentre scrivevo la tesi. Lo rifarei altre 100 volte, perché poi quando lo hai lì, stampato, tra le mani, è una sensazione impagabile.
Hai dovuto confrontarti con le critiche che sostenevano che non avevi il curriculum e la carriera sportiva per scrivere di quello che scrivevi, solite critiche sulla persona e mai sui contenuti. Come hai vissuto ciò?
Onestamente? Malissimo. Per molto tempo ammetto di averci sofferto molto. Le persone sanno essere realmente crudeli. Con il tempo ho imparato a fregarmene di cosa pensino gli altri, perché la maggior parte delle volte le critiche sono mosse solo da una invidia senza senso.
Perché se vengo criticato da gente che non so chi sia e con cui non ho mai parlato, forse il motivo è proprio perché loro non sono conosciute e forse ci patiscono. Il punto è molto semplice: non ti piace quello che fa una persona? Dimostra che sai fare di meglio. Altrimenti eclissati. Perché se il tuo tempo libero lo passi a parlare di me e io non so chi tu sia, non sono io ad aver sbagliato qualcosa.
Come vedi il mondo dei pesi italiano attuale ? Come giudichi il livello medio ?
Il livello medio… non esiste. Non si può nemmeno parlare di un livello medio, perché è troppo basso. Solo perché c’è qualche fonte di livello elevato qua e là purtroppo non è sufficiente per dire che il livello si stia alzando. Le persone vogliono soluzioni facili a problemi complessi, perché non vogliono faticare.
Costruire un fisico, sia che si faccia powerlifting che bodybuilding, è un lavoro di anni e anni e mi rendo conto che demoralizzi. Quindi è più facile che abbia seguito chi ti promette le braccia da 50cm con i suoi allenamenti che magari noi che cerchiamo di spiegare come quel risultato non solo non sia raggiungibile, ma che per assurdo lo sarebbe tra anni e anni.
Chi di noi di primo impatto sta più simpatico? Chi ti promette di raggiungere il tuo obiettivo o noi che diciamo che è impossibile? La broscienze non morirà mai, perché fa leva sulle speranze delle persone, noi invece vogliamo spiegare come le speranze siano mal riposte.
Cosa pensi che si possa fare per alzare il livello medio generale? C’è sempre la solita discussione che molte persone non vogliono soluzioni ma rassicurazioni e conferme delle proprie convinzioni e quindi diventa difficile divulgare in questo ambiente.
Onestamente? Non ci vedo molta speranza. Ho smesso da tempo di entrare nelle discussioni in cui si “litiga” per qualche ragione. Io anche ho cominciato in modo terribile: mi facevano fare panca al multipower, alte ripetizioni per la definizione… poi mi sono rotto (anche fisicamente, con infortuni) e ho deciso di studiare.
Credo che la consapevolezza sia la chiave per alzare il livello medio generale e ci si può arrivare solo lasciando le persone libere di scegliere, senza volerle inculcare concetti. Io scrivo sul mio blog, se qualcuno lo trova interessante e prova… bene. Meglio per entrambi! Altrimenti va bene così.
Dell’ambiente italiano del Powerlifting invece cosa ci puoi dire? Come lo giudichi, anche in relazione all’estero che segui costantemente?
Il powerlifting non è molto meglio di altri ambienti. Anzi, forse gran parte delle discussioni sul web nascono per via dei powerlifter che si infilano laddove forse non dovrebbero. Presente il giardiniere Willy? Powerlifter e Bodybuilder sono nemici per natura, come powerlifter e crossfitter, powerlifter e altri powerlifter. Maledetti powerlifter, hanno rovinato il powerlifting.
Per anni si è andato avanti con quella stupida lotta tra powerlifting raw e powerlifting geared per decidere quale fosse il vero “Pl”. La verità è che qualsiasi sia la risposta, in Italia il PL sarà sempre uno sport di nicchia. Anche raggiungessero gare da oltre 1000 partecipanti, spalmati su tutta Italia non sono niente: nelle palestre i powerlifter hanno sì e no un rapporto di 1:20 con persone che fanno crossfit, 1:50 con chi fa Zumba e penso 1:500 con chi si allena per passarsi il tempo. Purtroppo non è uno sport spettacolare, non interesserà mai alle masse. E forse è meglio così!!
A tuo modo di vedere, come mai si innescano sempre polemiche Bodybuilder VS Powerlifter quando in realtà sono due attività totalmente diverse, che perseguono fini diversi, e che hanno in comune solo l’utilizzo dei bilancieri ?
Si ricollega molto al discorso precedente. Se il PL non importa a nessuno… si cerca di imporlo. Di far sì che interessi! Ed ecco che il powerlifting diventa la chiave per l’ipertrofia. No, no e poi no. Il powerlifting è la chiave per il Powerlifting. Al massimo sono i PL che possono imparare metodiche per l’ipertrofia dai BB per inserirle nei propri allenamenti. I BB possono imparare una panca fatta bene, uno squat fatto bene, ma poi sta a loro cercare lo stance dello squat che serve per il loro obiettivo.
Ultimamente ti stai allenando più da Bodybuilder e vieni seguito dai coach di Reniassance Periodization, questa nuova esperienza cosa ti sta insegnando ? Gli anni di allenamenti da Powerlifter ti hanno dato un marcia in più per l’allenamento che stai affrontando adesso?
Ho apprezzato molto l’esperienza nel mondo delle schede di bodybuilding. Credo di avere fatto questi 3 mesi seguito da quelli che sono forse i migliori sulla piazza. Purtroppo gli anni di PL non mi hanno dato nessuna marcia in più, anzi. Per me, che lo squat era al massimo a 5 ripetizioni, con pausa tra le ripetzioni per settarsi al meglio etc… hai idea dell’incubo che è stato fare squat in tensione continua 20, VENTI, ripetizioni? Al limite del sentirsi male.
Però ho imparato tanto. Ho imparato che assolutamente le powerlifts non sono la scelta migliore se vuoi fare BB, perché necessitano di una cura maniacale al dettaglio che nel BB ti rema contro. Tu devi macinare del buon volume ipertrofico se vuoi fare BB e i 3 big affaticano troppo il sistema nervoso e a livello globale per permetterti di essere realmente specifico in quello che vuoi fare.
La panca è un esercizio eccezionale, sono fermamente convinto che permetta di sviluppare masse importanti se fatta bene, ma è ottimale per il bodybuilding? Assolutamente no. Una panca genera tensioni importanti su tutto il corpo. Una panca manubri è molto più specifica e proficua. E se lavori in metabolico ad alte ripetizioni persino una chest press è molto meglio di una panca!
Sono onesto, senza aver provato questi 3 mesi difficilmente sarei arrivato a queste conclusioni, ma 20 ripetizioni di panca? Vanno bene per un set se vuoi fare una spacconata, ma allenarcisi? Assolutamente no: puoi fare cose molto più specifiche e meno dispendiose: perché sparare ad un passerotto con un cannone?
Credi anche per i Powerlifter sia vantaggioso allenarsi da Bodybuilder ovvero con focus principale all’aumento di massa muscolare tramite allenamenti adeguati, in alcuni periodi ?
Assolutamente sì. Una buona fase di ipertrofia nel powerlifting è ottimale se mette massa nei punti giusti. Bene o male, la massa si mette su sempre allo stesso modo: carichi dal 60-75% circa, ripetizioni tra 6-15, buon volume di lavoro settimanale. Questo è l’unico anello di congiunzione tra le due discipline, poi ci si divide e drasticamente. Ma avere un anello in comune può far dire ad un PL di stare facendo BB e viceversa? Assolutamente no. Si prende un’idea, valida, e la si sfrutta per il proprio scopo, nulla più.
Secondo te cosa il mondo del Bodybuilding può mutuare del Powerlifting e vice versa?
Saranno sempre due realtà distinte, ed è giusto così. Se poi ti alleni per divertimento e vuoi unire le due cose tanto meglio. Credo sia l’approccio migliore per chi si allena per divertirsi, perché è sì bello sollevare pesoni, ma a tutti piace anche fare curl. In un’ottica paradisiaca, il fitness sarebbe l’unione delle due cose.
Nel Powerlifting Panca, Squat, e Stacco sono lo scopo finale, e le esecuzioni sono volte proprio a massimizzare il carico sollevato con il minimo sforzo possibile. Nel Bodybuilding invece sono solo tre esercizi come ce ne sono tanti, dei grandi multiarticolari sinergici che allenano delle catene motorie la cui distrubizione delle tensioni sulle varie articolazioni e gruppi muscolare è fortemente influenzata dall’antropometria soggettiva.
Secondo te perchè c’è questa sorta di ossessione verso queste tre alzate, soprattutto da parte di certi tipi di Powerlfiter che li vorrebbe proporre come Santo Graal unviersale per ogni cosa, invece che come tre semplici grossi multiarticolari sinergici, discussione che scatene le solite incredibili polemiche infinite?
Come dicevo sopra, se il PL non importa a nessuno, si cerca di imporlo. La mia conclusione? Queste discussioni nascono perché le persone non vogliono sentirsi stupide, vogliono credere di fare qualcosa di importante e unico. Dentro siamo pur sempre animali che cercano di spiccare nel branco, no?
Tu inconsciamente vuoi sapere che quello che fai è giusto e dai addosso a chi dice il contrario perché altrimenti sei visto come un beta. Se fai powerlifting raw e invece solo il geared è da fighi, tu sei uno sfigato. E non vuoi essere uno sfigato, no? E allora ore e ore di discussioni. “Fare solo panca non è powerlifting”. Perché mai dovrebbe essere un problema?
Perché non vuoi che quello che fai sia sminuito, quindi combatti con le unghie e i denti per essere importante. Il problema è che visti da fuori siamo solo tizi che muovono pesi. Siamo una nicchia che invece di combattere per diffondersi, combatte per decidere quale modo di sollevare un peso sia il migliore. Ridicolo se visto da fuori, no?
Il powerlifting è uno sport di prestazione, il cambiamento estetico del fisico dato dagli allenamenti è solo un “effetto collaterale”, non trovi che ci sia una eccessiva ossessione sul tema “ipertrofia funzionale” ed il voler a tutti costi attribuire un valore ed un’importanza “estetica” ad uno sport che non la vede per nulla tra i propri obiettivi?
Mi rifaccio al discorso precedente, tornando a PL contro il BB. L'ipertrofia per chi si allena in palestra è un po’ la chiave del successo della vita secondo chi entra in sala pesi. La coda di pavone! Se tu usi il metodo non ottimale dentro di te pensi sarai uno sfigato tutta la vita. Verrai chiuso nell’armadietto da chi ha la chiave dell’ipertrofia mentre la ragazza dei tuoi sogni ti guarda venir bullizzato.
Ci sto scherzando su, ma alla fine tutto si basa sull’inconscia sopravvivenza e sul cercare maggiori possibilità di procreare secondo me. Quindi se fai PL devi dimostrare agli altri quanto sia importante ciò che fai. Così come il contrario per il BB. Sono scontri che avvengono da oltre 15 anni in rete e non finiranno mai.
Credi che alcuni giovani erroneamente si avvicinino al Powerlifting con in realtà obiettivi estetici ma delusi magari dagli allenamenti scadenti fatti in ottica “bodybuilding” con le classiche schede prestampate che si trovano nelle palestre e che quasi sempre sono programmate male e senza criterio?
Il powerlifting oggettivamente dà incredibili vantaggi ipertrofici a chi inizia. Ma solo perché molti che iniziano perdono ore facendo curl e croci ai cavi! Se fai PL fai una buona dose di multiarticolari e diventi grosso rapidamente, ma avresti avuto gli stessi risultati dedicandoti a un ristretto parco di multiarticolari, perché non è il powerlifting la chiave, bensì la semplice multifrequenza! E la multifrequenza mica esclude il bodybuilding. Spesso l’errore di base è questo, credere che la multifrequenza sia il powerlifting. Poi ci sono i talebani della monofrequenza… ma quello è un discorso a parte.
Hai un aforisma che racchiude il tuo approccio e filosofia di vita che vuoi condividere?
Beh io vado matto per gli aforismi, ogni periodo della vita ne ha uno che ci rappresenta. Quello che forse mi rappresenta più in questo momento è una frase di Tyrion Lannister, de “il trono di spade”: “Mai dimenticare chi sei, perché di certo il mondo non lo dimenticherà. Trasforma chi sei nella tua forza, così non potrà mai essere la tua debolezza. Fanne un’armatura, e non potrà mai essere usata contro di te“
Grazie ancora per la disponibilità ed in bocca al lupo per i tuoi progetti futuri!
Grazie a te e non posso che ricambiare che gli auguri! Grazie lo spazio dedicatomi! E come scrivo sempre alla fine di ogni articolo… goodlift!
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