Felicità Aspettative Insoddisfazione Depressione – Una riflessione

Questo post di oggi toccherà solo di striscio il Fitness per lasciare spazio ad una riflessione più ampia su cui ultimamente sto pensando molto.

Nel 2017 siamo indiscutibilmente nel periodo storico di maggior benessere dell'umanità - quantomeno parlando delle civiltà occidentali industrializzate - eppure siamo probabilmente anche nel periodo storico di maggior nostalgia, frustrazione, depressione, disillusione ed il cui motto sembra essere diventato quello del "si stava meglio quando si stava peggio."

Ciò sembra particolarmente vero per quanto riguarda la generazione dei "Millennials" ovvero gli attuali 20-30enni nati principalmente negli anni '80 e '90.

Sulla carta, questa dovrebbe essere la generazione più fortunata della storia, nata con possibilità potenzialmente infinite, modi di sviluppare i propri talenti e capacità illimitate, accesso a informazioni, conoscenza, comunicazione istantanea in tutto il mondo e su qualsiasi argomento.

Ma nella realtà è poi la generazione che è più insoddisfatta, che fa fatica a realizzarsi e se lo fa sembra sempre farlo con colpevole ritardo.

Perchè tutto questo ? Come è possibile che nel momento storico migliore per l'occidente, con un benessere diffuso e possibilità illimitate ci sia il picco della frustrazione, l'esplosione di incidenza di depressione, ansia ed infelicità ?

Alcune risposte a queste domande le ho trovate in due TED TALK molto interessanti (premendo su "CC" in Youtube potete selezionare i sottotitoli anche in italiano) dove viene spiegata la correlazione tra aspettative, realtà e felicità.

"Si stava meglio quando si stava peggio

Il motivo per cui si stava meglio quando si stava peggio è che quando si stava peggio era ancora possibile avere delle sorprese piacevoli.

Oggigiorno, nel mondo in cui viviamo - opulenti, industrializzati cittadini con l'aspettativa della perfezione - il massimo che possiamo sperare è che le cose siano all'altezza delle aspettative.

Non avrete mai sorprese piacevoli perché le vostre aspettative, le mie aspettative, si sono ingigantite. Il segreto della felicità - quello per cui siete qui - è: avere basse aspettative.

Negli ultimi anni la depressione è esplosa nel mondo industrializzato.

Credo che un fattore significativo - non l'unico, ma importante - di questa ondata di depressione (e anche di suicidi) sia proprio che le persone sono insoddisfatte perché gli standard sono troppo alti.

E quando devono spiegarsi questa situazione pensano che la colpa sia loro.

Quindi il risultato finale è che in generale stiamo meglio, oggettivamente, ma ci sentiamo peggio."

La costante di questo periodo storico sono le aspettative altissime, proprio in virtù del fatto che virtualmente le possibilità da sfruttare sono illimitate e tutti potrebbero avere successo... e non averlo diventa quasi una vergogna.

La generazione "Millenials" è stata cresciuta con il mito che "da grande diventerai qualcuno di importante!", cresciuta con i premi di consolazione negli sport anche quando si perdeva, con l'idea che sarebbe dovuta andare all'università e laurearsi diventando qualcuno di importante trovando così un lavoro importante con cui avrebbe guadagnato un sacco di soldi diventando felice.

Insomma è stata cresciuta nutrita fin dal principio con aspettative altissime. E devo dire - considerazione personale - anche con un'idea piuttosto sbagliata che "tutti sono uguali" e che "tutti possono avere lo stesso successo e sviluppare le stesse capacità" e spiego subito perchè credo sia sbagliata.

Chiunque conosca un minimo di genetica, sa che l'assioma che "siamo tutti uguali alla nascita" è semplicemente sbagliato. Il talento innato è chiamato così per un motivo. Non tutti nascono con lo stesso potenziale.

I geni sono tali perchè  sono nati geni.

Le scuole calcio sono sempre pieni di ragazzini ma di Maradona, Pelè, Ronaldo, Zidane ce ne sono stati pochi.

Tantissimi ragazzini suonano la chitarra, ma di Jimmy Page, Van Halen, Steve Vai, Jimi Hendrix e compagnia ce ne sono stati pochissimi.

Tantissime persone studiano con passione ed applicazione per anni, ma di premi Nobel ce ne sono pochi.

E potrei continuare all'infinito.

Con il talento potenziale ci si nasce, poi con tanto lavoro duro e pratica si può sfruttare al massimo oppure no. Ma tutta la pratica del mondo non può sostituire la mancanza di talento naturale.

In QUESTO articolo per esempio, tramite vari studi scientifici si è notato come i grandi musicisti di talento abbiano tutti in comune particolari tratti del DNA e cito testualmente dall'articolo :

E' potenzialmente sconfortante che le nostre abilità siano così influenzate in maniera casuale dalla genetica. Alcune persone saranno sempre incredibilmente efficienti nell'eseguire incredibili assoli di chitarra, suonare la tromba o vincere competizioni amatoriali all'Apollo Theater.

Ma Hambrick vede le sue scoperte come costruttive. Se allenarsi per essere bravi in qualcosa non è abbastanza, possiamo concentrarci meglio sullo scoprire i nostri talenti.
Più importante possiamo evitare di porci e porre aspettative irrealistiche per i bambini "Penso che sia importante lasciare che i bambini provino tante cose diverse... e trovino quella in cui sono bravi, e che probabilmente sarà anche quella che li appassionerà.

Ma l'idea che chiunque può diventare esperto\bravo in qualsiasi cosa non è scientificamente difendibile, e pretendere il contrario è pericoloso per la società e gli individui."

Questo secondo me è un PUNTO CRUCIALE.

L'idea inculcata a questa generazione - e che una certa corrente di pensiero "politicamente corretto" vuole forzare - che tutti siamo uguali e che quindi tutti possiamo ottenere successo in qualsiasi cosa vogliamo a patto di metterci abbastanza impegno, è alla basse delle altissime false aspettative mal riposte che porta inevitabilmente all'infelicità ed insoddisfazione quando l'idea di vita e le aspettative che avevamo si scontrano con la realtà dei fatti.

Questo discorso è affrontato molto bene da Simon Sinek in questo video che consiglio a tutti di guardare :

Siamo cresciuti con l'idea che se avessimo studiato tanto, preso una laurea, avremmo trovato un bel lavoro, guadagnato bene, e vissuto felici e contenti.

Questa idea si è scontrata con un mercato saturo ed ultra competitivo dove il 90% delle lauree sono solo pezzi di carta, dove i lavori ben pagati sono pochissimi e per ottenerli c'è una concorrenza spietata che fa anche ribassare i salari. Tutto ciò causa un costante stress ed insoddisfazione.

Non è un caso che è proprio in questo periodo storico che sia scoppiata una vera e propria epidemia di depressione. Ma non nei paesi poveri con qualità della vita inferiore e maggiori difficoltà... ma proprio in quelli più ricchi! I paesi scandinavi - sempre portati come esempio di stati che funzionano e dove la qualità della vita è altissima - sono tra quelli con il maggior tasso di suicidi in assoluto!

Ed un altro fattore che va ad influenzare ancora di più le aspettative sono le altissime possibilità di scelta. Più scelte abbiamo, più siamo liberi, più le nostre aspettative si alzano e più quando queste non coincidono poi con la realtà incolpiamo noi stessi.

Cazzo ci hanno detto dalla nascita che potevamo diventare quello che volevamo ed avere tutto il successo delo mondo se ci fossimo impegnati, che avevamo tutti i mezzi possibili ed immaginabili per riuscirci...

è ovvio che poi quando ci impegniamo ma non ci riusciamo semplicemente perchè magari ci sono persone più brave di noi in giro, o perchè non riusciamo a cogliere il momento giusto... o semplicemente perchè attualmente le possibilità sono poche e la competizione altissima... accusiamo noi stessi e inziamo a pensare di essere dei falliti... vedendo tutto nero.

La depressione per chi non è psicologicamente abbastanza forte è appena un passo più avanti.

E tristemente molte persone cercano sollievo da questo infinito loop di negatività negli "sballi" : droga, fumo, alcol,cibo... autosabotandosi.

Chi fa Marketing lo sa benissimo come funziona. Il desiderio e quindi la voglia di acquistare qualcosa nasce dall'insoddisfazione.

Se sei felice e soddisfatto non hai bisogno di nulla.

Ed ecco che arriviamo a parlare dell'argomento Fitness

Chi fa Marketing nel Fitness ha semplicemente capito tutto ciò con decenni di anticipo.

Perchè tutte le foto sono sempre ritoccate ? Perchè non si dice mai che gli atleti usati nelle pubblicità non hanno l'aspetto che mostrano sulle foto nella vita reale neanche loro stessi ? Perchè non si dice che sono dopati, e che riescono a tenere la condizione da gara solo pochi giorni l'anno ?

Semplicemente perchè si deve generare insoddisfazione. Se sei insoddisfatto perchè non assomigli neanche un pò al canone di bellezza media proposto, farai di tutto per "recuperare" il gap. Comprerai integratori, allenamenti, diete, consulenze, ti doperai... spedendo tanti bei soldi.

Potremmo fare lo stesso identico discorso per le ragazze e le modelle che per anni hanno proposto modelli incentivanti l'anoressia.

E' tutto un subdolo gioco psicologico per generare insoddisfazione, frustrazione e quindi spingere verso una voglia di cambiamento che porta a spendere e comprare.

La distorsione del social media

In tutto questo contesto, i social media non hanno fatto altro che peggiorare la situazione.

Cosa vediamo nei social media ?

Le vite che mettiamo in mostra sui social media non sono quelle reali e quotidiane. Sono una sorta di "Best Of" Le azioni salienti della nostra vita.

Le foto migliori, gli avvenimenti di successo, le vittorie. Alla ricerca degli apprezzamenti degli altri.

E quando apriamo il nostro bel social, e vediamo il "Best of" delle vite dei nostri amici... ci dimentichiamo che appunto sono solo spezzoni della parti migliori... e le paragoniamo con le nostre vite quotidiane di tutti i giorni... e la differenza tra la realtà oggettiva e quella che crediamo debba essere la realtà che meritiamo (basata sul "meglio" degli altri che vediamo) ci catapulta in un loop di negatività, insoddisfazione e frustrazione.

C'è bisogno di un costante sforzo di razionalità per ricordare tutto ciò ed evitare di cadere vittima di queste dinamiche.

Tutto ciò è spiegato in maniera superba in questo articolo in inglese.

Cosa fare allora ?

Come difendersi ? Come uscire da questo loop generazionale di insoddisfazione ?

Secondo me la prima cosa più importante da fare è acquisire consapevolezza.

Conoscere se stessi, prendere coscienza delle proprie capacità, i propri talenti e i propri limiti.

Non dobbiamo guardare agli altri.

Ci sarà sempre chi sarà più forte, più intelligente, più ricco, più scaltro, più bello, più furbo, più talentuoso di noi.

Non dobbiamo guardare a loro. Dobbiamo guardare a noi stessi.

Al NOSTRO percorso, al nostro punto d'inizio e quello d'arrivo. Alla NOSTRA costante CRESCITA personale, fisica e mentale, non a quella di altri.

Goderci ogni singolo successo, aspirare a migliorarci ma non ad arrivare ad un punto prestabilito che magari per noi è inarrivabile o anche troppo "semplice" e quindi meglio puntare oltre.

Settare le nostre aspettative ad un livello realistico, dopo avere sviluppato la consapevolezza delle nostre capacità.

Quando si riesce a settare il proprio pensiero e le proprie aspettative solo su NOI STESSI e non sugli altri, quando non ce ne frega più niente di cosa gli altri pensino di noi e neanche di cosa gli altri abbiamo o facciano... avremmo annullato l'invidia che corrode e genera frustrazione.

A quel punto, siamo sull'autostrada per la nostra personale felicità, la nostra e di nessun altro.

"La felicità è un modo di viaggiare, non una destinazione" -Roy Goodman

La misura del valore morale di un uomo è la sua felicità. Più l'uomo è buono, più è felice. La felicità è sinonimo di

benessere. Inoltre, il valore di un uomo, a sua volta, influenza il modo in cui il suo lavoro dovrebbe essere.

Una volta che fa quello che deve fare, è felice. - Bruce Lee

La Felicità è uno stato mentale, non uno stato di possesso. Si come sei e sarai felice, si qualcun altro e sarai miserabile. - Bruce Lee

Forse alcuni di noi potrebbero trovare la felicità, se smettessero di sforzarsi così disperatamente per cercarla. -Bruce Lee

Le preoccupazioni sono uno spreco di energie… Non sprecate energia preoccupandovi in anticipo. Ricordate, amici, di godervi i vostri progetti così come la loro realizzazione, perché la vita è troppo breve per dissiparla con le energie negative. - Bruce Lee

Ci sono due modi per essere felici – possiamo sia abbassare le nostre pretese che aumentare I nostri possessi – entrambi produrranno lo stesso risultato; ed ogni uomo deve decidere per se stesso, a fare quello che sembra essere più facile. Se sei pigro o malato o povero, per quanto possa essere difficile abbassare le tue pretese, sarà più difficile aumentare i tuoi possesi. Se sei attivo e prospero o giovane o in buona salite, potrebbe essere più facile per te aumentare i tuoi possessi che abbassare le tue pretese. Ma se sei saggio, farai entrambe le cose allo stesso tempo, giovane o vecchio, ricco o povero, malato o sano, e se sei saggio, farai entrambi in un modo che aumenterà la felicità generale della società. - Benjamin Franklin