Intervista – Stefano Travaglini – Body building Natural agonistico e amatoriale

Oggi ho il piacere di intervistare Stefano Travaglini, atleta di Natural Body building campione italiano NBFI 2016 e quarto al mondiale WNBF 2016. Stefano si allena da oltre 14 anni, lavora nel settore prima da istruttore e poi da Personal Trainer da oltre 10 ed ad oggi gestisce il centro "Garage Training" a Vicenza.

 

 

 

Ciao Stefano e grazie per aver trovato il tempo per questa intervista!

Ciao Domenico! Grazie a te per avermi proposto questa intervista. È un piacere poter collaborare con te!

Ci fai una breve introduzione di te stesso? Percorso sportivo e di formazione professionale?

Sono Stefano Travaglini, 28 anni, da una decina lavoro nel mondo del fitness. Ho iniziato come istruttore in una piccola palestrina dopo aver fatto i primi corsi con la Fif, poi come personal trainer. Nonostante abbia studiato economia, la mia grande passione per lo sport (prima di scoprire la palestra ero malato di calcio…ed è stato proprio grazie al calcio che sono finito ad allenarmi con i pesi!!!) mi ha sempre fatto pensare che prima o poi questo sarebbe stato il mio lavoro. Quest’estate ho avuto la possibilità di rilevare una struttura in provincia di Vicenza insieme al mio socio Max, ed è nato il Garage Training che speriamo possa essere la casa di tanti campioni (presenti e futuri).
Per quanto riguarda il mio percorso sportivo, come anticipato qui sopra, ho iniziato all’età di 6 anni con il calcio, per il quale nutrivo un amore viscerale. La mia struttura esile però mi limitava un po’ e ad ogni contrasto finivo a terra. A 14 anni decisi così di provare a fare qualcosa per irrobustirmi un pochino e cominciai ad allenarmi in casa con una panchetta e due manubri a cui aggiungevo centinaia di addominali e piegamenti quotidianamente. Un paio di anni dopo decisi di spostarmi in palestra ma il fatto di essere vincolato negli orari e il dover spesso aspettare che si liberasse l’attrezzo che mi serviva mi portarono ad acquistare un rack, bilancieri , bumpers e kettlebell per potermi allenare in uno stanzino a casa. Il mio primo “Garage Training”!
Lì è iniziata la mia preparazione alle gare di quest’anno…

L’ultimo anno è stato pieno di successi per te, con il titolo italiano e il quarto posto mondiale. Ma è frutto di tanti anni di lavoro. Molte persone dimenticano che il culturismo è un’attività estremamente lenta e che richiede una costanza e perseveranza lunghissima con i risultati che si vedono in anni e non in mesi. Qual è il tuo pensiero in proposito? Cosa diresti ai ragazzi che vedono i campioni come te e immagino che in un anno o due di piena dedizione possono raggiungere livelli simili?

Hai detto bene Domenico! I risultati si vedono in anni e anni di lavoro costante. Prima di calcare il primo palco mi ci sono voluti 14 anni di allenamento e so che c’è ancora tanto margine per migliorare. Capita di sentire ragazzi che si sono appena approcciati al bodybuilding che già pianificano la prima gara. Altri ancora che vedono le gare dei vari campionati natural e accusano gli atleti di essere dopati perché ritengono il livello troppo alto per essere raggiunto senza “aiuti”, senza sapere quanto lavoro c’è dietro quella forma da palco. Il messaggio che mi piacerebbe fare arrivare è che ci vogliono tempo e una pazienza infinita…ma alla lunga la costanza e l’impegno pagano sempre!

Qual è il tuo approccio all’allenamento ed all’alimentazione ?

Col fatto di essere sempre stato autodidatta e il preparatore di me stesso, ho avuto la fortuna (sfortuna?) di provare diversi metodi di allenamento e alimentazione, spesso agli antipodi tra loro.
Dalla metabolica di qualche anno fa a una dieta high carb che seguo tutt’ora. La cosa bella? Che entrambe mi hanno portato qualche risultato, segno che non c’è un approccio universale da seguire se si vuole migliorare ma, avendo un metodo e programmando con intelligenza, diverse strade possono portare al risultato voluto. Per quanto riguarda l’allenamento, da qualche anno mi sono “fossilizzato” sulla multifrequenza, ma variando spesso il programma…

In che modo ami lavorare per migliorare i gruppi carenti ?

Braccia e polpacci sono (da sempre) le mie bestie nere. Dopo il mondiale ho deciso di dedicare loro maggiore attenzione, aumentando la frequenza allenante e di conseguenza anche il volume di allenamento settimanale, cercando di variare lo stimolo il più possibile nelle varie sedute.
Se sia l’approccio più corretto lo scopriremo il prossimo ottobre agli europei…

Alleni il Core in maniera dedicata e particolare ?

In realtà non faccio un lavoro specifico per il core, bensì prediligo in ogni seduta di allenamento esercizi che mi costringono a lavorarlo indirettamente. Squat (spesso con un fermo in buca), stacchi pesanti, rematori, press…da poco ho ricominciato ad utilizzare le kettlebell che anni fa erano il mio pane quotidiano. Poi c’è il dragon flag…ma questa è un’altra storia…

Quanta importanza attribuisci alla genetica nel body building natural ?

La genetica è un fattore importantissimo nel body building. In quello natural forse ancora di più. Non deve però essere una scusa per chi magari non è particolarmente dotato, ma uno stimolo per trovare una soluzione al problema, valorizzando i propri punti di forza e cercando di rendere le proprie mancanze meno visibili. Come al solito però, il tempo da dedicarci è tanto!

Quali sono le principali differenze tra praticare il culturismo senza gareggiare ed invece farlo con obiettivo agonistico ?

Salvo il periodo pre gara, in cui si ricorre a stratagemmi che nella pratica di tutti i giorni non sarebbero sostenibili alla lunga, credo che le differenze siano minime tra l’agonista e l’appassionato (non parlo del frequentatore medio della palestra, bensì di chi l’impegno ce lo mette davvero!!!), purchè alla base ci sia un obiettivo da raggiungere.
Io stesso avevo previsto di gareggiare solamente nel 2017. Il 2016 doveva essere solo un anno in cui vedere quanto potevo migliorarmi e a che livello potevo arrivare. Il fatto di aver preso davvero sul serio il mio obiettivo mi ha poi portato a bruciare le tappe…

Credi che nel culturismo natural si possa eo ci debba essere molta differenza tra la condizione da palco, e la condizione “normale” che si può mantenere per tutto l’anno ?

Un po’di differenza tra la forma da palco e l’off season ci sarà sempre. Sarebbe impensabile pensare di mantenere la condizione da gara per 365 giorni l’anno! Credo però che un atleta, a maggior ragione se natural, debba tenere sempre una bf controllata e la differenza di peso tra il periodo competitivo e quello di “costruzione” non debba essere eccessivo!

Argomento scottante : i finti natural. Purtroppo anche le gare natural ne sono piene, e ciò creare grande diffidenza e disillusione tra gli appassionati spesso estremizzando ai livelli che “chiunque faccia gare sicuramente non è veramente natural da sempre”. Come la pensi in proposito ? Come pensi si possa arginare la cosa ?

Ti ringrazio della domanda Domenico perché è un argomento a cui tengo particolarmente. Che ci siano una marea di finti natural non lo scopro certo io. Il fatto che molto spesso però si tenda a generalizzare è però abbastanza fastidioso.
Che poi a lamentarsi 9 su 10 sono persone esterne al mondo delle gare.
Credo il vero atleta debba pensare solamente a se stesso ed a portare la forma migliore possibile, senza curarsi della condizione degli altri partecipanti.
Per fare “piazza pulita” purtroppo non credo che ci sia molto da fare. Alcune federazioni si stanno seriamente impegnando nella lotta al doping (uno dei motivi, il principale, per cui ho deciso di gareggiare per NBFI), ma a volte i mezzi a loro disposizione non garantiscono la totale “pulizia” dell’ambiente. Sarebbe bello (utile?) poter affiancare al prelievo delle urine anche quello sanguigno, ma credo non sia una strada percorribile. Non sono un esperto in materia e magari esistono altri esami più accurati e meno costosi. Un intervento a costo zero potrebbe essere il controllo dei preparatori degli atleti…

Ci racconti della tua esperienza al mondiale a Los Angeles? Che aria si respira in California? Hai percepito grosse differenze per quanto riguarda questo ambiente rispetto all’italia ? Le palestre lì come sono ? Tutto l’alone leggendario sulla Gold’s Gym di Venice è meritato?

Quella di Los Angeles è stata una splendida esperienza. Il fatto di essere nel tempio del bodybuilding dopo averlo sognato per tanto tempo mi ha fatto sentire come un bimbo che viene lasciato per una settimana in un negozio di caramelle! Le differenze rispetto all’Italia sono decisamente tante, specie nel settore del fitness. Non tutte positive però…
La Gold’s Gym è il paese dei balocchi. In che altro posto al mondi ti capita di allenarti vicino ad Arnold come fosse la cosa più normale del mondo??? Nel complesso però direi che la fama è dovuta più che altro al suo glorioso passato…

Oltre ad essere un atleta gestisci anche il tuo centro “Garage Training” a Vicenza, quindi hai una visione completa anche della clientela e degli obiettivi diversi. Secondo te quali sono le differenze più marcate e quindi gli approcci diversi necessari tra “frequentatori di palestra” e atleti dedicati (agonisti e non ) ?

Come anticipavo prima, quello che fa veramente la differenza è l’obiettivo che ci si pone e la voglia con il quale si cerca di raggiungerlo.
Poi ovviamente pensare di dare la scheda di un agonista alla signora Pina che viene in palestra per avere la forza di prendere in braccio il nipotino potrebbe non essere un’idea brillante…

Faresti qualcosa di diverso con il senno di poi nella tua carriera da sportivo e da tecnico ? Ed in generale cosa consiglieresti a giovani atleti che si approcciano al bodybuilding natural, e a giovani aspiranti tecnici del settore ?

Sicuramente nella mia carriera sportiva e di tecnico avrò fatto un numero incalcolabile di errori. Senza di quelli però probabilmente non sarei qui ora, per cui ben vengano anche gli errori! Ai ragazzi che si sono apprestati da poco al mondo del natural body building consiglio di non avere fretta e di armarsi di tanta pazienza e della “tigna” necessaria per non scoraggiarsi alle prime difficoltà. Cercate di informarvi il più possibile, siate curiosi e occhio a chi prendete come modello di riferimento. Magari un giorno avrete la fortuna di dividere lo stesso palco, un po’come è successo a me!

Hai un aforisma particolare che vorresti condividere con noi che racchiude la tua filosofia ed approccio di vita ?

Se vuoi, puoi.

Grazie mille per il tuo tempo ed in bocca al lupo per le future competizioni!

Grazie a te Skeptical Dragoon, continua così!;-)

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